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Le uova di ampullaria contengono un veleno unico

Le ampullarie sono state bandite dal commercio
acquariofilo europeo, dopo essersi
acclimatate in Spagna © Polarlys

 

Testo originale

di Matt Ford

tratto dal sito www.seriouslyfish.com

Traduzione di Linda Rossini

Le ampullarie del genere Pomacea sono popolari abitanti dei  nostri acquari da anni, ma recentemente sono state bandite dal commercio europeo, a seguito di una richiesta da parte delle autorità spagnole, riferita ad una specie in particolare, P. insularum, che si è acclimatata in alcune zone umide, dopo essere stata liberata da alcuni acquariofili.

La specie affine, P. canaliculata, è stata introdotta nelle Hawaii e in vari paesi del sud-est asiatico, dove è considerata animale nocivo altamente invasivo, in quanto, non solo compete con i molluschi autoctoni, ma si ciba inoltre di piante acquatiche e può devastare riso e altre colture semiacquatiche. 

E’ considerata una delle 100 specie più invasive al mondo, secondo il Global Invasive Species Database.

Una nuova ricerca pubblicata dal giornale ad accesso aperto PLos ONE alcune settimane fa (ndt), riporta che le uova di P. canaliculata contengono una potente neurotossina, che le rende teoricamente immangiabili da parte di tutti i potenziali predatori, con l’unica eccezione conosciuta della formica del fuoco, Solenopsis geminata, anche se nessuno sa come sia in grado di cibarsene.

Due specie invasive insieme nello stesso habitat in Cina: uova rosa brillante di Pomacea insieme alla pianta acquatica africana Pistia stratiotes © Shan Lv

E’ comunque strano che le uova di ampullaria presentino colori vivaci, rosarosse nel caso di P. canaliculata, e che vengano deposte fuori dall’acqua, caratteristiche che non solo le rendono visibili, ma anche vulnerabili sia ai predatori, sia ai parassiti.

Il colore vivace funge da deterrente visivo contro i predatori, inoltre uno studio pubblicato nel 2010, afferma che le proteine depositate intorno a un uovo fertile, nel liquido perivitellinogiocano un ruolo nella difesa dell’uovo.

Una di queste proteine, la PcP2, è una neurotossina con un forte effetto letale sul sistema nervoso centrale dei topi e la nuova ricerca dimostra che questa sostanza è abbastanza rara per diversi motivi.

Ad esempio, la sua struttura appartiene a una tipologia chiamata “tossina di tipo A-B”, già conosciuta solo in certi batteri e in certe piante e rappresenta il primo sistema di difesa conosciuto che le piante usano contro gli animali. 

Ad oggi, la formica tropicale del fuoco è l’unica specie in grado di mangiare le uova di Pomacea senza subirne gli effetti © Antweb.org

Le tossine di tipo A-B, tendono ad essere assunte oralmente e restano attive dopo aver superato il tratto gastrointestinale degli animali superiori, dove i valori estremi del pH riducono l’attività di altri tipi di tossine.

Ciò indica che tale proteina consente alle uova di sopravvivere, questo è quanto si è verificato in un ambiente teoricamente privo di predatori, ma è anche suggerito dagli aspetti in comune, già conosciuti, tra i semi tossici di alcune piante e uova velenose.

Questo potrebbe anche fornire delle indizi riguardo alla capacità delle ampullarie di colonizzare nuovi habitat con successo e pone invenitabili domande sul ruolo del commercio acquariofilo nel facilitarne l’introduzione.

Per maggiori informazioni, consultate il documento completo ad accesso gratuito:

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